Se sei in vacanza e non sai cosa vedere a Milano, ecco alcuni consigli sui maggiori punti d’interesse.
Milano, spesso definita il cuore economico del nostro Paese, non è solo la grigia città della produttività. Dietro questa facciata nasconde il volto di una città da visitare per scoprire capolavori dell’arte, attrazioni culturali e ambienti vivibili a misura d’uomo.
Luogo cosmopolita e dinamico, allo stesso tempo conserva un’identità salda che affonda le sue radici in un passato ricco di storia. Milano è una città stratificata, che conserva resti di tutte le epoche, dalla civiltà romana fino ad arrivare all’architettura moderna che la inserisce nel più ampio panorama della grandi città di respiro europeo.
Visitare Milano: i punti di interesse
– Duomo
Intitolata a Santa Maria Nascente, la cattedrale è il simbolo più rappresentativo della città e dei suoi abitanti.
La sua costruzione è durata cinque secoli a partire dal 1386, da cui il detto milanese ‘È una fabbrica del Duomo!’ per indicare qualcosa la cui realizzazione sembra interminabile. Fu Gian Galeazzo Visconti a volere questa chiesa imponente che tutt’oggi è la quarta più grande al mondo.
Si rifà allo stile gotico del Nord Europa con le sue alte volte e vetrate colorate, ma ha coniugato queste linee guida con uno stile unico che si può osservare nella forma particolare della facciata e nella sovrabbondanza di guglie.
La più alta, per un totale di 108,50 metri, sostiene una statua della Madonna di rame dorato, conosciuta come ‘la bela Madunina’. Questa statua anche se è la più importante non è l’unica: sono 3500 le statue scolpite tra interno ed esterno della chiesa.
Il duomo si affaccia sull’omonima piazza quadrangolare delimitata da palazzi. Da menzionare il Museo del Novecento da un lato e la Galleria Vittorio Emanuele II di fronte ad esso.
– Galleria Vittorio Emanuele II
Era il 1859 quando per la prima volta si pensò di collegare piazza del Duomo con piazza della Scala tramite un corridoio coperto che seguisse la spinta progressista in campo architettonico che si respirava nelle grandi città d’Europa nel XIX secolo.
L’architetto bolognese Giuseppe Mengoni portò alla luce la galleria intitolata al re che la commissionò.
La struttura si compone di due corridoi che s’incrociano ad angolo retto formando una piazza ottagonale, in cui non è raro ai giorni nostri trovare installazioni temporanee di natura culturale o commerciale.
I pavimenti sono di mosaico, i soffitti invece sono chiusi da un tetto di vetro e ferro battuto. Sopra la piazza ottagonale s’innalza una cupola imponente costruita con gli stessi materiali.
La galleria è il centro della vita mondana milanese, sempre affollata per la sua bellezza ma anche per i suoi negozi e ristoranti d’alta classe. Non a caso è stata soprannominata ‘il salotto di Milano’.
– Teatro alla Scala
Dall’altro capo della Galleria Vittorio Emanuele II c’è piazza della Scala, delimitata da Palazzo Marino, dalla Banca Commerciale italiana e dal teatro omonimo.
Il teatro alla Scala ha una storia travagliata. È stato costruito per volontà dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria e l’architetto fu Giuseppe Piermarini che trasse ispirazione dal teatro della reggia di Caserta per costruire quello di Milano.
Fu inaugurato per la prima volta nel 1778, ma durante la Seconda Guerra Mondiale fu distrutto dai bombardamenti.
Fu ricostruito nella sua forma originaria e tutt’oggi si mostra ai visitatori nel suo stile neoclassico. L’interno del teatro è a ferro di cavallo, interamente in legno e dotato di un’acustica perfetta.
Il teatro è importante per i milanesi e per gli italiani poiché è un simbolo della fama mondiale dell’Italia nell’ambito dell’Opera e della lirica..
– Castello Sforzesco e Parco Sempione
Raggiungibile a piedi dal Duomo o con la metropolitana, il Castello è il risultato di varie ricostruzioni durante le epoche storiche. Fu voluto da Galeazzo II Visconti principalmente come presidio militare. Furono i suoi successori a utilizzarlo come dimora dei signori di Milano.
Dopo essere stato danneggiato, fu ricostruito per volere del nuovo signore di della città, Francesco Sforza. La dominazione passò in seguito ai sovrani spagnoli, francesi e austriaci, che si contesero il Castello. L’imponente edificio è circondato dall’ex fossato, ormai vuoto, e presenta una serie di cortili interni a pianta quadrangolare.
Oggi il Castello Sforzesco è sede di importanti musei della città, come il Museo d’Arte Antica, il Museo Egizio, la Pinacoteca e, dal 2015, il Museo della Pietà Rondanini.
Il Castello da un lato si affaccia sull’omonima piazza, dall’altro capo dà sul Parco Sempione, un luogo dove i cittadini di Milano amano andare a rilassarsi, a fare una passeggiata o un po’ di attività motoria.
Pochi sanno che al suo interno contiene anche l’Arena civica di Milano, il Palazzo d’Arte (detto la Triennale) e l’Acquario civico. Più conosciuto è invece il maestoso Arco della Pace che dà il via a Corso Sempione.
– Santa Maria delle Grazie e Cenacolo
Nonostante sia necessaria la prenotazione, l’affresco de L’Ultima Cena, decretato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, merita di essere visitato durante la permanenza a Milano.
È l’espressione dell’animo pioniere del suo autore, Leonardo da Vinci, che ha sperimentato con tecniche d’affresco nuove che purtroppo non si sono rivelate resistenti nel tempo. Completato nel 1498, il celebre affresco conosciuto come il Cenacolo è stato oggetto di un completo restauro nel 1999 e oggi è sottoposto a strette misure di sicurezza per preservarne l’integrità.
Anche la basilica stessa di Santa Maria delle Grazie ha un valore inestimabile. Fu iniziata per volere di Francesco Sforza nel 1463 e fu terminata definitivamente sotto Ludovico il Moro, che apportò alcuni cambiamenti.
L’architettura della chiesa di mattoni rossi è il risultato di più ricostruzioni e di sovrapposizioni di stili nel tempo, così come dimostra il portone principale in marmo bianco voluto da Ludovico il Moro. Questa struttura, così come la maestosa tribuna posteriore alla chiesa, sono tradizionalmente attribuite a Bramante, anche se ne mancano le prove certe.
– I quartieri moderni: Piazza Gae Aulenti e Citylife
Entrambi questi siti rappresentano il volto moderno di Milano e sono venuti alla luce nell’ambito di progetti per la riqualificazione di quartieri precedentemente degradati. Piazza Gae Aulenti contiene tre vasche a sfioro di forma circolare, circondate da una panchina che è anche una scultura, lunga 105 metri.
Ai lati della piazza ci sono porticati e negozi, che hanno reso il luogo un centro di aggregazione e di vita mondana. È posta ai piedi dell’Unicredit Tower, la seconda torre più alta d’Italia, costruita interamente in ferro e acciaio.
Nel 2016 il complesso ha ricevuto il Landscape Institute Award, riconoscimento internazionale nell’ambito dello sviluppo urbanistico.
Citylife si trova nel quartiere dell’ex fiera di Milano ed è ancora in costruzione.
Il progetto prevede l’innalzamento di tre grattacieli ad opera di tre Archistar, sempre nell’ottica della riqualificazione e nella promozione dello sviluppo sostenibile. Intorno a queste tre torri c’è un parco verde con fontane e spazi ludici attrezzati. Inoltre per completare l’opera è stata rimessa in funzione l’imponente fontana di piazza Giulio Cesare, chiusa da anni.
Dove dormire a Milano
La scelta su dove dormire a Milano è vasta e dipende da vari fattori. Bisogna partire dal presupposto che è una città abbastanza cara, ma l’ampia gamma di alloggi rende più semplice trovare l’opzione migliore per ciascun visitatore. A prezzi più bassi ci sono ostelli, affittacamere, bed & breakfast e hotel in periferia.
Spesso sono localizzati vicino alla metropolitana o altri mezzi di trasporto che rendono semplice il collegamento con il centro della città e i punti di interesse. Più ci si avvicina al centro e più i prezzi si alzano.
In media il costo di un hotel tre stelle per notte è di 80€. È consigliabile prenotare in anticipo per risparmiare.
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Cosa mangiare a Milano: i piatti tipici
La cucina non è la prima caratteristica che viene in mente pensando a Milano, ma ci sono dei piatti tipici che la rappresentano. Il piatto più conosciuto forse è il risotto alla milanese, reso giallo dallo zafferano.
Tradizionalmente è accompagnato dall’ossobuco: trancio di stinco del vitello, con il midollo, che viene cotto nel burro, altro elemento principe della cucina meneghina, e in brodo.
Tra i piatti di origine povera ci sono la polenta e la Cassoela, preparata con gli scarti del maiale cotti con verze e verzini (salamini dolci). Un altro piatto caratteristico è la cotoletta alla milanese impanata con il pangrattato. I formaggi, tra cui il gorgonzola, non mancano mai nella cucina di un vero milanese.
Per quanto riguarda i dolci, il panettone è uno dei prodotti di cui Milano può vantare le origini.