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I cavalieri di Malta, l’ordine di San Giovanni

Se stai pensando di visitare Malta dovresti conoscere una parte importante della sua storia, caratterizzata dall’ordine di san Giovanni, i celebri cavalieri di Malta, che in realtà nacquero come cavalieri ospedalieri o ospitalieri. Vedrai spesso la croce di Malta, di cosa si tratta?

I Sacri Ordini studiati sui libri di scuola hanno da sempre affascinato sin da piccoli, per il loro mistero, le loro prodezze e i loro alti ideali, come i Cavalieri di Malta con i loro solenni abiti con la riconoscibile croce bianca, che tra gli ordini medioevali è l’unico che ancora oggi opera seguendo lo stesso codice nato secoli e secoli fa.
Il presente e il passato fanno grande questo ordine, che sin dalla sua nascita ha lottato strenuamente per difendere la propria stessa esistenza, con battaglie tanto sanguinose da essere diventate leggenda, come quella contro gli ottomani di Suleiman, vantando oggi una storia ricca di valori e di coraggio.

malta

 

L’attività dei Cavalieri di Malta

La finalità che ispira i Cavalieri di Malta è nel suo motto “tuitio fidei et obsequium pauperum“, cioè difendere, testimoniare e alimentare la fede in Dio, ma anche servire gli ammalati e gli indigenti.
In questo è evidente la natura non solo religiosa ma anche militare, in quanto da quando è nato nel 1048 ha sempre combattuto con la spada per difendere i pellegrini cristiani che si trovavano in Terrasanta e gli ammalati di qualunque religione essi fossero: oggi un messaggio di pace e azioni benefiche in numerosi paesi del mondo (dal Sudan al Pakistan, dal Congo all’India per citarne alcuni) hanno preso il posto delle armi.
I Cavalieri di Malta gestiscono centri medici, istituti per anziani e per disabili, si occupano dell’assistenza ai malati terminali o affetti da gravi malattie, come i lebbrosi (di cui si occupa in particolare il “CIOLAM”); senza contare l’apporto umanitario che i Cavalieri di Malta offrono in emergenze quali calamità naturali come lo tsunami nel sud-est asiatico e in conflitti quali in Kosovo o Afghanistan.

Essenziale in questo caso sono i rapporti diplomatici con le autorità delle varie nazioni, ma anche con l’ONU, con l’Unione Europea, e con le organizzazioni umanitarie quali UNESCO e FAO, che permettono libertà e celerità negli interventi dei Cavalieri di Malta, che sono stati sempre una istituzione assolutamente neutrale e non politicizzata.

 

Come diventare Cavaliere di Malta

Per chi si chiedesse come fregiarsi di un’appartenenza così spiritualmente regale, in quanto gli onori che ne derivano sono meramente morali e a giovarne sono solo il proprio animo ed il prossimo, è bene si sappia che è assai difficile.malta
 Per diventare uno dei più di 13.000 Cavalieri di Malta bisogna essere presentati all’ordine da due cavalieri dell’Ordine, in una fase detta cooptazione, esibendo il proprio curriculum che, per essere considerato positivamente, deve essere ricco di azioni caritatevoli e benefiche, sia dal punto di vista umanitario che civile.
Da questo momento in poi inizia un periodo di vera e propria formazione dalla durata di circa due anni, durante il quale il potenziale cavaliere viene quasi messo alla prova.

Egli infatti deve partecipare alle attività dell’ordine, per apprendere il carisma che accompagna il Sovrano Ordine. Ad esempio uno degli eventi più suggestivi è il pellegrinaggio a Lourdes, in Francia, dove tutti i cavalieri di Malta si riuniscono per pregare la Vergine ed assistere i malati che affollano questo luogo santo.
Solo successivamente il Gran Priorato o l’associazione competente per territorio vaglieranno ed eventualmente accoglieranno la domanda del richiedente che si è adeguato con le opere allo spirito dell’Ordine, dimostrando di essere ferventi cristiani, virtuosi e con una moralità alta.
A differenza di ciò che molti pensano non bisogna aver preso i voti per diventare Cavaliere di Malta: tra le migliaia di essi vi sono certamente i professi che hanno fatto voto di povertà, obbedienza e castità, ma anche laici che però vivono e operano da buoni cristiani.

Tra queste due categorie o ceti, vi è quello dei cavalieri di “obbedienza” che hanno promesso solennemente di accogliere i valori ed i principi dell’Ordine e della Chiesa.
Una particolarità riguarda le categorie di “Grazie a Devozione” ed “Onore e Devozione“: in queste è richiesto un passato nobiliare del candidato, da parte materna o paterna, oltre all’aver prestato servizio militare presso il proprio Paese, e a possedere una sorta di attestato ecclesiastico che dimostri la vita da perfetto cristiano del cavaliere. Ed è proprio questa “patente” di buon cristiano spesso e volentieri permette di derogare al requisito del sangue blu.
Per tutte le altre categorie l’unico principio cavalleresco e nobile è quello legato alla Chiesa e allo stesso Ordine Sovrano.

 

I cavalieri di Malta, un po’ di storia

Anche se sono conosciuti come i cavalieri di Malta, in realtà l’ordine di san Giovanni nacque a Gerusalemme come cavalieri ospedalieri nell’XI secolo. Essi in principio davano aiuto e assistenza ospedaliera ai pellegrini che giungevano a Gerusalemme in pellegrinaggio.

Ben presto divennero una vera e propria potenza militare e assunsero un gran potere.croce di malta

Nel XIII secolo i saraceni conquistarono Gerusalemme così l’ordine fu costretto a spostarsi a Cipro e successivamente a Rodi.

L’ordine di san Giovanni, che ormai era diventata anche potenza navale oltre che militare, fu di nuovo sotto assedio ed i cavalieri furono costretti a scappare ancora una volta.

Restarono alcuni anni senza una sede fissa, poi nel 1530 arrivarono all’isola di Malta che fu data in dono all’ordine di san Giovanni dall’imperatore del Sacro Romano Impero, Carlo V.

Da quel momento Malta subì numerosi attacchi, molti uomini persero la vita durante l’assedio degli ottomani, alla fine i cavalieri di Malta conquistarono la vittoria.

Dopo la fine delle ostilità a Malta vennero costruite numerose opere di edilizia, come palazzi, chiese ed altri edifici. Da ricordare la costruzione del porto di Valletta.

Nel 1798 Napoleone occupò Malta, poiché questa aveva una posizione davvero strategica ed i cavalieri furono costretti ad abbandonare l’isola.

Per alcuni anni i cavalieri furono dispersi per il mondo, dopo la presa di Malta infatti l’ordine si frantumò. Ufficialmente nel 1834 la sede si spostò a Roma, dove si trova tuttora.


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L’organizzazione dell’ordine di san Giovanni

Il modo in cui era organizzato l’ordine dei cavalieri di Malta era molto funzionale. Essi dovevano rispettare una ferrea disciplina, in nome di valori religiosi e di assistenza.

croce di maltaIl tutto era governato da un gran maestro (il magister) ed esso era assistito da altri membri che si occupavano delle funzioni ospedaliere, militari e di amministrazione.

Inizialmente vi erano in sostanza tre gruppi: i frati cavalieri, i serventi ed i cappellani. Successivamente con la diffusione dell’ordine essi si divisero maggiormente per nazione e lingua. L’Europa cristiana era un po’ la zona centrale e da lì confluivano le varie donazioni e le rendite che finivano nel convento.

Le disposizioni interne erano date dalla regola, fonte principale a cui poi furono aggiunti altri statuti.

All’inizio la regola di riferimento dell’ordine era quella benedettina, che in un secondo momento fu sostituita da quella agostiniana.

Oltre a questo cambiamento ve ne fu uno sostanziale. Dalla funzione di assistenza ed aiuto ospedaliero iniziale si passò nel corso degli anni ad un’altra funzione, politica e militare, a cui molti uomini di fede a lungo si opposero.

Con l’introduzione di questa funzione i membri si suddivisero in due parti: quelli che si dedicavano all’assistenza ospedaliera e quelli che combattevano.

Lo scopo principale dell’ordine comunque, almeno in teoria, rimase l’assistenza medica ai pellegrini.



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