La dieta FODMAP sta avendo ultimamente molto successo, non solo perché permette di recuperare la linea, ma soprattutto perché potrà restituirti il benessere che da tempo hai perduto…
In temi come questi, nei quali il benessere e la salute costituiscono molto più di un aspetto di secondaria importanza, una buona e sana alimentazione rappresenta già un buon punto di partenza.
Infatti, se è vero che noi siamo ciò che mangiamo, è altrettanto vero che la salute di ognuno deriva direttamente da un fattore, quello nutrizionale appunto, al quale spesso e volentieri si fa molta poca attenzione.
Nel vasto ed apparentemente sconfinato universo dei regimi alimentari, i cui confini giorno dopo giorni si allargano con nuove soluzioni più o meno efficaci, un esempio da citare è costituito dalla cosiddetta dieta FODMAP, denominazione che proviene da una particolare categoria di nutrienti.
Fodmap, di cosa si tratta?
Per FODMAP si intende una circoscritta classe di carboidrati i quali, per composizione, possiedono un grado di assorbimento molto basso da parte dell’intestino tenue. I FODMAP racchiudono al proprio interno polimeri oligosaccaridi a catena corta del fruttosio, galatto oligosaccaridi, monosaccaridi, disaccaridi e alditoli, come ad esempio il mannitolo, lo xilitolo ed il maltitolo.
Ricerche condotte nel corso degli anni hanno man mano provato l’esistenza di un legame tra l’assunzione di alimenti contenenti le sostanze appena citate e la comparsa della sindrome dell’intestino irritabile.
I medesimi studi, ad accompagnamento di questa teoria, hanno inoltre affermato che un regime alimentare nel quale sia limitata l’assunzione di queste classi di carboidrati sia in grado di inficiare positivamente su un potenziale miglioramento sella sindrome citata prima.
FODMAP: gli alimenti da evitare
Primo, assolutamente sconsigliati sono gli alimenti ad elevata concentrazione di fruttosio. Concentrando l’attenzione in particolare sui fruttani, molecole che si compongono mediante la replicazione di altre molecole, quelle di fruttosio, gli alimenti da evitare sono le pere, il mango, le mele e l’anguria. A questi ultimi, cosa buona e giusta è invece preferire frutti come agrumi in generale, banane, uva e frutti di bosco.
Altra sostanza sulla quale va orientata la lente di ingrandimento è il lattosio. Si tratta di un disaccaride composto a sua volta da una molecola di galattosio ed una di glucosio.
Il lattosio si trova in grandi quantità in: latte di mucca, yogurt, formaggi freschi, mascarpone, ricotta. Alimenti, questi, tutti facilmente sostituibili facendo null’altro che ricorso a cibi senza lattosio, facilmente reperibili in quasi tutti i supermercati.
Attenzione anche ai polisaccaridi, ed in particolare a tutti quegli alimenti ricchi di galattani. Questi menzionati adesso sono molecole che legano insieme galattosio ed altri zuccheri. Tra gli alimenti dai quali è bene tenersi alla larga ci sono vedure che vanno dai carciofi ai broccoli, dai finocchi ai cavolfiori, dalle lenticchie ai fagioli, dalla verza all’aglio, dai cavoletti di Bruxelles fino ad arrivare alla cipolla.
In ultimo, non per minore importanza, vi sono gli alimenti contenenti qualità esagerate di polioli. Questi sono normalmente presenti in frutta e verdura, tra cui mele, pere, albicocche, funghi, pesche.
Perché scegliere la dieta FODMAP
Anzitutto, in base a ciò che stato detto in apertura, optare per la dieta FODMAP ridurrebbe di molto i rischi di contrarre la sindrome dell’intestino irritabile. Questo in due modi: sia prevedendone il rischio di una eventuale comparsa sia trattando la sintomatologia in chi ne è affetto.
Tuttavia, guai a a redigere in autonomia la propria alimentazione giornaliera. Ogni variazione va infatti prima discussa e concordata con il proprio medico curante. La dieta, oltre che trattare efficacemente la sindrome dell’intestino irritabile, combatte la sensazione spiacevole di gonfiore addominale, ed è quindi molto indicata per chi intenda perdere della massa grassa.
E’ bene però premettere che un efficace dimagrimento non deriva soltanto sa un regime alimentare sano, come la dieta FODMAP, ma anche da una costante attività fisica.
Fasi della dieta FODMAP
Tre risultano essere le fasi della dieta FODMAP:
1) fase eliminatoria. In questa prima fase, è necessario che siano totalmente eliminati tutti i cibi ad elevato contenuto di FODMAP. Se si possiede una buona conoscenza dell’inglese ed un semplice smartphone, è possibile procedere a scaricare l’applicazione messa a punto dalla Monash University, la quale utilizza l’intuitivo sistema del semaforo.
In altre parole, in rosso sono cerchiati gli alimenti da non assumere assolutamente, in arancione gli alimenti con contenuto di FODMAP limitato ed in verde tutti quelli che si possono tranquillamente mangiare. La fase eliminatoria della dieta FODMAP ha una durata temporale di circa sei settimane. Durante questa fase la maggior parte della sintomatologia legata alla sindrome dell’intestino irritabile tenderà a scomparire;
2) fase di reinserimento. Questa fase può avere inizio solo nel momento in cui la fase eliminatoria sarà totalmente completata. Essa dura circa otto settimane e consiste nel reintrodurre settimanalmente un particolare alimento che appartiene alla categoria FODMAP.
Se la ricomparsa dei sintomi avviene dopo aver assunto nuovamente un alimento in particolare, allora quest’ultimo è il responsabile della sindrome dell’intestino irritabile;
3) fase di mantenimento. Dopo aver una volta per tutte scovato gli alimenti che fanno male, l’ultima fase deve essere impiegata per una buona pianificazione, con una dieta bilanciata che ben si adatti al particolare stile di vita.