La stitichezza rappresenta uno dei problemi più comuni e, in alcuni casi, invalidanti che colpisce quasi il 10% degli adulti nei paesi industrializzati.
In Italia ne soffrono circa 13 milioni di persone, tra cui soprattutto il sesso femminile e gli anziani, specie se ospedalizzati. Ma vediamo meglio di cosa si tratta, quali sono i fattori di rischio principali, e capiamo quali sono i rimedi più semplici ed efficaci con cui la si può trattare.
Stitichezza o stipsi, di cosa si tratta
La stitichezza, definita anche con il termine “stipsi“, più che una condizione patologica, può essere definita come una sintomatologia che accompagna un individuo nel corso della sua vita.
Condizione caratterizzata da una diminuzione del transito del materiale fecale nell’intestino, che di conseguenza comporta un ristagno, una persistenza, delle feci che tendono ad accumularsi. Si tratta, quindi, di un’alterazione della defecazione, associata ad una riduzione del senso di bisogno di andare in bagno. Nel dettaglio, si parla di stipsi quando sono presenti almeno due dei seguenti disturbi :
– numero di evacuazioni in una settimana minori di 3;
– durezza delle feci ( definite “caprine” ), principalmente associata alla persistenza del materiale fecale nell’intestino con conseguente riassorbimento di acqua, rendendo le feci dure e secche;
– bisogno si forzare l’evacuazione;
– senso di incompleta espulsione delle feci.
Come già accennato, si tratta di un sintomo che, nella popolazione adulta, caratterizza soprattutto le donne in un rapporto di 4:1 con il sesso maschile, ma anche gli anziani sono abbastanza colpiti per via, principalmente, di una riduzione del metabolismo e dell’attività fisica in generale. Mentre nei bambini il rapporto si capovolge, in quanto ad essere più colpiti sono i maschi rispetto alle femmine.
Nei neonati, invece, non si è soliti parlare di stitichezza, nonostante ci possano essere eventuali lunghi intervalli da una defecazione e l’altra, poiché l’organismo in genere tende ad assorbire la maggior parte delle sostanze nutritive derivanti dall’assunzione del latte materno.
Inoltre, possiamo distinguere una forma di stipsi acuta, ossia temporanea, presente per brevi periodi di tempo, e una forma di stipsi cronica, molto più invalidante, e che richiede un tempestivo consulto medico, poiché può essere secondaria a fattori patologici.
I sintomi della stitichezza
La sintomatologia, riferita da soggetti affetti da questo disturbo del transito di materiale fecale, è rappresentata principalmente da una irregolarità dell’evacuazione, ma anche della tipologia di feci emesse.
Infatti, l’evacuazione molto spesso è scarsa, con emissione limitata di feci piccole, secche e dure, che inducono solitamente dolore all’atto della defecazione.
Ma, soprattutto nelle condizioni di stitichezza cronica, il quadro clinico comprende non solo alterazioni e disturbi relativi al tipo e alla frequenza della defecazione, ma si manifesta anche con una serie di sintomi associati, sia a livello locale, che a livello generale.
Localmente, la stipsi si manifesta di solito con dolori di lieve entità riferiti soprattutto a livello addominale, che possono accentuarsi fino a diventare una colica. Sintomi caratteristici e assai comuni possono essere rappresentati anche da un senso di pesantezza addominale, con pancia gonfia, flatulenza e difficoltà accompagnata da dolore all’atto della defecazione forzata.
A livello generale, invece, la stipsi può essere causa di una sintomatologia più variegata e specifica. Infatti tipici sono i sintomi correlati al mal di testa, tachicardia, disturbi del sonno, alitosi, ma anche ad una perdita costante dell’appetito ( più che altro indotto dal senso di pesantezza addominale ), fino alle meno frequenti manifestazioni cutanee, rappresentate principalmente da orticaria, ed altre eruzioni sulla cute, relative all’assorbimento di sostanze tossiche per l’organismo, che non vengono espulse con la defecazione.
Ovviamente tutti questi sintomi, specialmente quelli associati a gonfiore addominale e flatulenza, potrebbero in qualche modo interferire con le attività sociali e lavorative, e di conseguenza influenzare l’aspetto psicologico del soggetto che ne soffre.
Le cause della stitichezza
Quanti di noi, almeno una volta nella vita, abbiamo sofferto di questo disturbo, senza mai, nella maggior parte dei casi, chiederci il perché. Infatti molto spesso si tende a tralasciare le cause, almeno le prime volte in cui questo sintomo si presenta.
Le cause possono essere estremamente variegate. Possiamo a volte trovarci di fronte a disturbi di lieve entità e, soprattutto, soffrirne per brevi periodi di tempo, oppure trovarci dinanzi ad una sintomatologia ben più noiosa ed invalidante, con andamento prolungato nel tempo, correlato ad alterazioni intestinali di natura ben più grave.
Per questo è di fondamentale importanza capire quando sia necessario rivolgerci ad un medico per poter conoscere, ed eventualmente prevenire, questo disturbo, nel momento in cui possono celarsi, dietro alla stitichezza, patologie che richiedono un trattamento più adeguato e selettivo.
Nel dettaglio, possiamo valutare meglio le cause della stipsi, e classificarle in due diverse tipologie.
Possiamo distinguere infatti cause organiche, che definiscono la stipsi organica, e cause funzionali correlate ad una stipsi funzionale.
Tra le cause di natura funzionale abbiamo :
– dieta povera di fibre, sopratutto derivanti da frutta e verdura, in quanto le fibre sono essenziali per aumentare il volume della massa fecale e stimolare, di conseguenza, la progressione intestinale;
– patologie irritative dell’intestino, che causano un alterato transito intestinale, come la sindrome del colon irritabile ( anche se in questo caso il paziente può presentare una sintomatologia in cui si alternano periodi di stitichezza e periodi di diarrea );
– variazioni ormonali, soprattutto di ormoni che rilassano la muscolatura dell’intestino;
– gravidanza, in quanto potrebbe portare all’ostruzione del canale intestinale per via dell’aumento di volume del feto, con conseguente cambiamento di posizione del colon;
– scarsa attività fisica e sedentarietà;
– alcuni tipi di farmaci, che giocano un ruolo importante nel controllo della muscolatura del colon ( come i farmaci antidepressivi ), o abuso di lassativi;
– disturbi psicologici, come ansia e depressione.
Invece, tra le cause di natura organica, distinguiamo :
– tumori del colon e della regione ano-rettale;
– emorroidi, ragadi, prolasso rettale;
– condizioni infiammatorie croniche dell’intestino, ernie intestinali, ischemie intestinali;
– celiachia, potrebbe essere causa, soprattutto nei bambini, di periodi di stitichezza.
Un’altra importante causa di stipsi, molto spesso sottovalutata, è l’irregolarità nell’evacuazione, dovuta ad una abitudine sbagliata nell’inibire volontariamente i riflessi della defecazione.
Rimedi della stitichezza
Prima di intraprendere una cura per il trattamento della stitichezza, è opportuno valutare tutti i segni e i sintomi associati ad essa, per cui sarà necessario rivolgerci ad un medico che ci indirizzerà verso una diagnosi ben precisa.
Diagnosi che molte volte richiede l’intervento di esami strumentali, come per esempio la colonoscopia, test come la manometria anorettale, la defecografia, ed esami radiografici come il clisma opaco a doppio contrasto.
Ritornando ai rimedi per la cura della stitichezza, possiamo fare riferimento sia a rimedi naturali e/o preventivi, o a terapie farmacologiche, con farmaci che stimolano la defecazione o migliorano la formazione della massa fecale.
Ovviamente escludendo le condizioni in cui la stipsi sia dovuta a patologie ben più gravi che richiedono terapie più sofisticate.
Per quanto riguarda i rimedi naturali, è essenziale, innanzitutto, migliorare la dieta. La dieta alimentare più opportuna da seguire è senza dubbio quella mediterranea. Essa prevede :
– un elevato consumo di fibre alimentari, soprattutto con un consumo adeguato di frutta fresca ( kiwi, prugne, mele, pere), verdura e ortaggi ( carciofi, spinaci, peperoni, pomodori, finocchi ), frutta secca, cereali, legumi ( lenticchie, fagioli );
– inoltre è fondamentale seguire una dieta equilibrata e, soprattutto, costante nell’arco della giornata, evitando di mangiare fuori pasto;
– bere molta acqua, idratando l’intero organismo.
In associazione ad una dieta regolare e salutare, è importante associare anche una costante attività fisica, anche con una buona camminata di 20 minuti al giorno, poiché migliora la tonicità muscolare e favorisce il transito intestinale.
Contro la stitichezza, a volte, si può ricorrere all’utilizzo di lassativi naturali, per migliorare e regolarizzare l’atto della defecazione. Però è importante, soprattutto nei casi di stipsi cronica, prima di acquistare farmaci fare riferimento ad un consulto medico.